Il Movimento 5 Stelle potrebbe cambiare con una votazione su Rousseau. E il limite dei due mandati non è l’unico tema sul piatto.
Il Movimento 5 Stelle si prepara a una possibile rivoluzione destinata a lasciare strascichi e a trasformare i Cinque Stelle in un qualcosa di più simile a un partito che ad un movimento nato e cresciuto in piazza. Almeno secondo i critici e molti osservatori.
Deroga al limite dei due mandati ma non solo. Si vota su Russeau
I vertici del Movimento 5 Stelle invitano gli iscritti alla piattaforma Rousseau a votare sulla deroga al limite dei due mandati (discorso di estrema attualità dopo l’annuncio della Raggi) e sulla possibilità per un consigliere di lasciare e candidarsi altrove. Non è tutto. Gli iscritti si esprimeranno anche sulla possibilità di allearsi con altri partiti in occasione delle elezioni amministrative.
Vito Crimi, “Il limite dei due mandati era stato introdotto per evitare che la politica diventasse una professione”
“Il limite dei due mandati era stato introdotto per evitare che la politica diventasse una professione, ma con il tempo ci si è resi conto di quanto fosse difficile paragonare l’attività politica che si svolge in Parlamento e nei consigli regionali, a quella che si realizza in un consiglio comunale: qui il professionismo della politica è quasi inesistente e senza un puro, sincero, spirito di servizio, è difficile andare avanti“, spiega Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle.
Il Movimento 5 Stelle si avvicina alla struttura di un partito
L’alleanza con il Pd e l’esperienza del secondo governo Conte, insieme con la presenza di figure importanti e ingombranti – politicamente parlando ovviamente – come la Raggi e la Appendino dovrebbero portare a una piccola grande rivoluzione del Movimento. Che potrebbe perdere pezzi per strada. Con conseguenze inevitabile sul peso parlamentare del Movimento.
Una votazione delicata
La votazione, in programma per la fine della settimana, agita i 5 Stelle. E inevitabilmente le prime lamentele arrivano soprattutto dai militanti della prima ora, che non vedono di buon occhio il passo verso la trasformazione del MoVimento in un partito tradizionale.